DORATO TESORO DELLA TERRA: IL MIELE
DORATO TESORO DELLA TERRA : IL MIELE

DORATO TESORO DELLA TERRA: IL MIELE

Quello del miele è un argomento molto vasto e dalle tante sfaccettature.

“L’ape ricama fili invisibili da un fiore all’altro e cuce il prato di luce.

E il polline che porta con sé, se lo guardi bene, è una polvere d’oro simile alle stelle, solo che anziché galassie crea l’incantesimo del miele”

       Fabrizio Caramagna

Iniziamo dalla parola: “Miele” pare abbia origini addirittura Ittite, quando veniva denominato “melit”, termine che probabilmente, in seguito, ha dato origine al latino “mel”.

È un alimento che deriva dall’operosità delle api, come già visto il 20 gennaio parlando specificatamente del miele di castagno.

DORATO TESORO DELLA TERRA: IL MIELE • Nell’antichità: gli Egizi

Migliaia di anni fa gli apicoltori egiziani erano itineranti e spostavano le loro arnie lungo il Nilo in base ai periodi di fioritura.

Per questo popolo il miele era di buon auspicio per il viaggio nell’aldilà dei defunti, infatti ne venivano posizionati grandi vasi al fianco delle mummie.

Se ne faceva largo uso però anche per favorire la digestione e per realizzare creme ed unguenti lenitivi per ferite e piaghe.

I Sumeri e i Babilobesi

I primi creavano creme con miele, argilla, acqua e olio di cedro.

I Babilonesi, invece, lo utilizzavano per cucinare delle focacce impastandolo con farina, semi di sesamo e datteri.

Addirittura in quel tempo gli apicoltori avevano una sorta di assicurazione per il furto di miele dalle arnie.

I Greci e i Romani

Quando i Greci mettevano in pratica offerte votive lo facevano proprio offrendo il miele, che ritenevano fosse il “cibo degli dei”, e pensavano, come aveva stabilito Pitagora, che consumandone abitualmente donasse longevità.

Proprio dalla Grecia, ma anche da Malta e dalla Penisola Iberica, provenivano le grandi riserve utilizzate dai romani.

Questo popolo oltre che considerarlo dolcificante (ruolo rivestito per secoli) lo utilizzavano anche per realizzare uno dei fermentati più datati: l’idromele, bibita alcolica che, pare, abbia anticipato nel tempo la birra.

…sino ad oggi

Passando per feudi e feudatari nel feudalesimo, periodo in cui era considerato indispensabile, sia come dolcificante ma anche per conservare, piano piano, questo alimento fu sostituito dallo zucchero.

Ad oggi, dopo averne scoperto le proprietà benefiche, si fa del miele un utilizzo più variegato e intenso.

DORATO TESORO DELLA TERRA: IL MIELE • In erboristeria

Organi e tessuti che producono la parte corpuscolare del sangue, come il midollo osseo per esempio, possono essere curati con il miele, ricco com’è di sali.

Favorisce la cicatrizzazione e reidratazione delle lesioni cutanee; aiuta il sistema nervoso favorendo capacità di concentrazione e sonno; è efficace negli affaticamenti respiratori causati da tosse e catarro, se sciolto nel latte caldo; efficace, pare, anche nell’ipertensione e, quindi, suggerito a chi ha problemi cardiovascolari; infine ottimo stimolante dei succhi gastrici, favorendo quindi la digestione e aiutando ad assorbire meglio elementi fondamentali come il magnesio ed il calcio.

Ha proprietà antiossidanti e antibatteriche che, però, sono ancora argomento di approfondimenti medico scientifici.

Come sempre è meglio chiedere parere medico se si hanno delle patologie specifiche e, soprattutto, le caratteristiche sopra descritte si riferiscono al miele fresco, poiché calore ed esposizione alla luce ne diminuiscono l’efficacia.

“Dolce” Cilento

Questa terra rigogliosa vede nel territorio del Parco Nazionale tanti apicoltori che si dedicano a questa attività con tanta passione e nel rispetto della natura incontaminata ove vengono impiantati gli alveari.

Rispettare la tradizione, le api e tutto l’ecosistema che ne deriva, non può fare altro che dare vita ad un miele di grande qualità.

Tutto questo Masilicò lo sa e per questo racchiude in semplici ma eleganti vasetti tutta la natura del Cilento.

Miele d’arancia

Ecco così che nei dintorni degli alberi di arancio le api operose danno vita ad un miele leggermente acidulo, ma di grande intensità di gusto e dal colore paglierino.

Se cristallizza (come per le altre tipologie) basta scaldarlo leggermente ed ecco che sarà pronto ad intensificare il gusto di formaggi come il caciocavallo o i dolci e lo yogurt.

Miele di erica

Tutto il profumo della macchia mediterranea in questo che si può proprio definire “nettare” data l’estrema dolcezza. 

Il miele d’erica è di un colore tendente al rosso, dato che il polline di questo arbusto è di origini Africane, ricco di proprietà benefiche e, quando degustato, ricorda il gusto di caramello, richiamando subito una sensazione di… famiglia!

È possibile, così, apprezzarne tutta la bontà abbinato a formaggi stagionati e forti di sapore come i pecorini, ma anche utilizzato su crostini di pane rustico e crema di lardo.

Miele di sulla

La sulla è una pianta erbacea che appartiene alla categoria delle leguminose e che produce una infiorescenza allungata, di colore che varia dal rosso intenso al bianco..

Le api sono golose di nettare di sulla, ma di questa pianta nulla si getta. Infatti i frutti ed i gambi vengono utilizzati come cibo nei pascoli e sono molto apprezzati anche dagli uccelli!

Un miele dal sapore delicato, con un retrogusto vagamente acidulo, dal colore paglierino.

Ottimo per dolcificare tisane e latte, il miele di sulla rende più gustosi i formaggi freschi ed è perfetto su croccantini caserecci al sesamo.

Miele millefiori

Il miele Millefiori è il più versatile, quello dove Masilicò è riuscito a racchiudere, nel rispetto delle tradizioni e della naturalezza, tutti i profumi ed i sapori del Cilento.

Ecco quindi che si può utilizzare su sfogliatine alle pesche, ma anche in un rotolo di pan di spagna e fragole, in fantastiche mele al forno ripiene con amaretti e nocciole, per realizzare una focaccia dolce o in tante, tantissime altre ricette.

Miele di castagno

Marrone come le castagne, denso, vagamente amarognolo: un miele da veri estimatori, le cui caratteristiche sono state approfondite il 20 gennaio.

Un doveroso grazie alle api!

A questo punto è davvero doveroso essere grati alle api, non solo per queste meravigliose varietà di miele, ma anche per l’assoluta importanza che rivestono nel mantenimento di un ecosistema indispensabile alla vita dell’essere umano.

I cambiamenti climatici, l’inquinamento, i pesticidi stanno mettendo a serio rischio la vita di questi instancabili insetti e, quindi, anche la vita dell’uomo.

Per cercare di sensibilizzare ulteriormente al problema è stata istituita dall’ONU una specifica giornata mondiale delle api, nella data del 20 maggio.

Famiglia, scuola e istituzioni hanno l’impegno di educare le nuove generazioni nell’ottica del rispetto per la vita di questi piccoli insetti i quali reggono, letteralmente, il mondo!

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