Lenticchie a Capodanno tra leggenda e tradizioni
Lenticchie a capodanno tra leggenda e tradizioni

Capodanno tra leggenda e tradizioni

Forza, prosperità, ricchezza dalla notte dei tempi vanno di pari passo al consumo culinario del maiale, tanto che persino i salvadanai più ricorrenti hanno proprio la forma di questo animale. 

Va da sé che il consumo di cotechino e zampone, affiancato alle lenticchie la notte di Capodanno, sia foriero di stabilità economica per tutto l’anno successivo. 

Tu come prepari le lenticchie? Scopri le nostre spezie per caratterizzarle con il gusto che preferisci!

Facendo un balzo storico all’indietro, realtà e leggenda si sono fuse nel corso dei secoli, sino a diventare una piacevole tradizione. 

Ecco che, durante il giorno che precede il veglione di San Silvestro, non è difficile che nelle case si diffonda il profumo caratteristico di questo insaccato che sta cuocendo, comunicando gioia, senso di festa e di famiglia. 

Lenticchie a Capodanno tra leggenda e tradizioni • LA TRADIZIONE

La storia del cotechino ha radici in tempi antichissimi: si narra che il cotechino fu creato agli inizi del Cinquecento dai cittadini della corte dei Pico di Mirandola, poiché durante il lungo assedio alla città da parte delle truppe di Papa Giulio II della Rovere, era sorta la necessità di conservare a lungo la carne di maiale.

Fu verso la fine del ‘700, che questo prodotto sostituendo la salsiccia gialla, che aveva reso celebre Modena già nel Rinascimento, divenne famoso. 

Dall’ Emilia cominciò ad essere esportato nelle regioni adiacenti grazie alle prime due famose botteghe di salumeria, di proprietà di Frigieri e Bellentani. Cosicché, dopo neanche un secolo il prodotto divenne molto popolare ed apprezzato.

Analogo percorso storico è quello dello zampone, ma: la differenza dove sta? 

La differenza tra zampone e cotechino sta nell’involucro che contiene questo goloso impasto fatto di carne, grasso, cotenna, vino e spezie. Lo zampone, come suggerisce la parola stessa, è avvolto dalla zampa di maiale anteriore; il cotechino, invece, dal budello, sia esso naturale o artificiale.

Monetine…vegetali!

Durante il cenone di San Silvestro, cotechino e zampone (insaccati Modenesi, che prevedono una lunga e lenta cottura) devono essere rigorosamente affiancate dalle lenticchie, ma perché? 

Un’antica usanza romana era quella di regalare una “scarsella”, ovvero una borsa di cuoio legata alla cintura, che conteneva lenticchie, con l’auspicio che si trasformassero in monete sonanti.

Il nome stesso, lenticchia, deriva dalla particolare forma a lente di questi legumi, che ricorda quella di una moneta.

Questi riti propiziatori, in previsione del nuovo anno, si sono sempre più consolidati nel corso dei secoli. 

Lenticchie a Capodanno tra leggenda e tradizioni • Sulla tavola


Così, torte salate dai più svariati ripieni, bocconcini di sfoglia farciti in mille modi diversi e di diversi formati, peperoncini farciti al tonno, pomodorini con filetti di acciuga e capperi, olive nere, carciofi i, sciurilli e cucuzzielli in olio extra vergine di oliva, ma anche ricciola fanno da corollario a cotechino e zampone con lenticchie, rendendo ancora più festosa la tavola in attesa del nuovo anno in tutta Italia e oltre!

Buon anno da Masilicò!


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