Coriandoli e stelle filanti
Coriandoli e stelle filanti

E dopo San Valentino… Coriandoli e stelle filanti! 

Coriandoli e stelle filanti

La festa degli innamorati è passata, ma è ancora periodo di Carnevale con tutte le usanze, i giochi e le tradizioni. 

Tra queste una tra le più antiche e conosciuta è quella della realizzazione di carri allegorici. 

Più o meno grandi,realizzati sulla base della fantasia, oppure legati ai temi attuali del periodo, sono l’espressione di una tradizione che si ripete ogni anno, sia nelle grandi città, come nei più piccoli borghi Italiani. 

Soprattutto in questi ultimi è molto vivo il senso di  aggregazione per i preparativi, sfruttando a volte anche le rivalità tra frazioni o paesi limitrofi. 

La tradizione di questi carri pare derivi da quella  di portare in processione, sia a spalla che su carretti in origine trainati da animali, le raffigurazioni dei santi come segno di devozione.

Essendo il Carnevale nella tradizione religiosa un evento che precede un periodo di digiuno e di preghiera in preparazione alla Pasqua cristiana, è ancora più sentita la voglia di esternare tutta la gioia, prima di un periodo poco allegro.

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Coriandoli e stelle filanti!  • Carta colorata per fare festa! 

Furono le stelle cadenti ad ispirare la realizzazione di strisce di carta colorata arrotolate su sé stesse in modo tale che, soffiando attraverso il rotolo o sparandolo da un tubicino, possono essere lanciate in aria così da creare variopinte spirali nella caduta, ecco come sono nate le stelle filanti nell’interpretazione più “romantica”. 

Pare che anche gli antichi Romani che festeggiavano l’auspicio alla fertilità lanciassero strisce di pelle di capra sulle matrone in segno buon augurio.

I coriandoli

Quella di piccoli pezzetti di carta colorata denominati coriandoli è invece una usanza che ha origini e storia un po’ più articolate. 

Sembra infatti che già nel periodo Medioevale si usasse lanciare pezzetti di guscio d’uovo, fiori aromatici o semi per fare festa. 

Nel 1500 poi nacque l’usanza di rivestire i semi di coriandolo con lo zucchero, chiamandolo proprio coriandoli. 

Durante il Rinascimento poi, essendo questa usanza troppo costosa,si cominciarono ad utilizzare palline di gesso e di carta per poi arrivare a quei piccoli dischi di carta colorata a tutt’oggi allegramente usati e che simulerebbero lancio di doni e fiori. 

Filastrocca sul carnevale di Gianni  Rodari

Viva i coriandoli di Carnevale,

bombe di carta che non fan male!

Van per le strade in gaia compagnia

i guerrieri dell’allegria:

si sparano in faccia risate

scacciapensieri,

si fanno prigionieri

con le stelle filanti colorate.

Non servono infermieri

perchè i feriti guariscono

con una caramella.

Guida l’assalto, a passo di tarantella,

il generale in capo Pulcinella.

Cessata la battaglia, tutti a nanna.

Sul guanciale

spicca come una medaglia

un coriandolo di Carnevale.

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