Cosa mangiare per abbronzarsi?
Ferragosto è il giro di boa dell’estate vacanziera. Quel periodo in cui il mare, i monti, la piscina, ma anche il balcone o il giardino di casa, svolgono in combo con il sole caldo un ruolo socialmente di rilievo: aiutare ad abbronzarsi.
Già, perché così al rientro al lavoro iniziano le gare dell’essere più o meno abbronzati.
Esattamente il contrario di ciò che accadeva anticamente.
Intanto già dai dipinti del ‘600 che rappresentavano angeli, soprattutto, estremamente diafani, mentre i contadini fossero rappresentati con la pelle più ambrata, si evidenziava il fatto che la pelle chiara fosse sinonimo di aristocrazia.
Ecco perché i nobili si proteggevano con cappelli, ombrellini o qualsiasi altro artificio che, stando al sole, impedisse alla pelle di scurirsi .
Poi si ebbe una svolta nel 1903, quando il medico danese Niels Finsen ricevette il premio Nobel per la scoperta di come l’uso della luce ultravioletta potesse essere efficace nel combattere una particolare malattia della pelle e cioè il lupus.
Quando poi la famosa stilista Coco Chanel al ritorno da una vacanza in Costa Azzurra, si presentò abbronzata, ecco la svolta.
Naturalmente questo fece colpo sulle sue clienti che nel giro di breve tentarono di imitarla.
Dopo la seconda guerra mondiale poi è con il boom economico, ecco il capovolgimento totale di una situazione che si protraeva da secoli.
La tintarella divenne sinonimo di benessere e di vita agiata, ricca di piaceri, viaggi e avventure.
Essere di colorito pallido, invece, divenne un tratto caratteristico delle classi meno abbienti che, costrette a lavorare al chiuso in un ufficio o in una fabbrica, non avevano le possibilità economiche per godersi lunghe vacanze.
Così si arriva ad oggi dove l’abbronzatura è costantemente ricercata, non solo durante il periodo estivo, ma tutto l’anno, spingendo molte persone a ricorrere all’abbronzatura artificiale pur di mantenere la propria pelle scura e dorata anche durante i mesi invernali.
Tanti studi hanno portato a capire che cibo e abbronzatura sono due concetti direttamente collegati tra loro.
Ci sono infatti alimenti che, contenendo alcuni specifici elementi nutritivi, aiutano non solo ad abbronzarsi in modo più efficace, ma anche a preservare la salute della pelle e il suo colorito.
Ormai è risaputo che la sostanza principale per questo scopo è il betacarotene e cioè il precursore della vitamina A che stimola la produzione di melanina e contribuisce a ridurre al minimo l’azione aggressiva dei raggi solari sulla pelle.
Quindi carote, spinaci e radicchio sono i principali alimenti che aiutano a raggiungere i suddetti scopi.
I peperoni :una verdura che favorisce l’abbronzatura, oltre che essere antiossidante e antinfiammatoria, grazie alla presenza di vitamina C nella polpa.
Fondamentali i pomodori che siano crudi, cotti, conservati ,poiché mantengono attive le loro caratteristiche .
Frutti rossi come anguria e ciliegie ,ma anche pesche, albicocche e meloni sono alimenti ideali per abbronzarsi. Sono frutti di stagione e, come si potrà intuire dal loro colore tendente all’arancione, sono ricchi di betacarotene.
Unendo due principi fondamentali per un buon stile di vita e cioè una bella e ricca prima colazione ,realizzando con un ottimo assortimento di frutta e verdura, ecco che la via per una piacevole tintarella mantenuta anche a vacanze finite, è spianata!